Si segnala il Programma del Festival della Sociologia 2020 al seguente Link
L’osservazione della società rivela una difficoltà dell’essere umano ad abitare la contingenza illimitata e imprevedibile dell’esistenza. L’apertura alla vita, nel suo intensificarsi di pulsioni, sentimenti ed emozioni, è particolarmente visibile nelle metropoli, dove gli stili di vita e la moltiplicazione degli scambi comunicativi esprime nuove forme di disagio e persino di rifiuto di un’autentica socialità.
L’epidemia mondiale del Covid-19, arrivata in modo inaspettato, si è estesa ovunque acuendo in maniera gigantesca la profonda difficoltà di stare insieme e incrinando le strutture su cui ha poggiato l’organizzazione sociale fino a oggi. Nelle città globali ogni spazio vitale ha subìto un arresto immediato del funzionamento a cui era abituato. Ogni gesto e ogni azione sociale ha ormai cambiato significato e fa i conti con la paura e l’angoscia della malattia. In Italia e nel mondo, il contagio dell’epidemia ha imposto e obbligato processi di distanziamento che, lungi dall’essere un neologismo entrato di prepotenza nel senso comune e con cui la sociologia non può non confrontarsi, lascia tuttavia intravedere nuovi modi di riunirsi e di agire collettivamente.
Per oltrepassare la paura della solitudine e la tentazione all’individualismo e all’autosufficienza, ma anche per far fronte alle sfide in termini politici ed economici che la post-epidemia implica, le Scienze sociali sono chiamate a interrogarsi sul funzionamento della società come risorsa vitale per ripensare la dimensione culturale delle biografie individuali e collettive all’interno dello spazio pubblico e all’indomani della crisi sanitaria. In questo orizzonte di senso si inserisce il tema, “Seduzione e città globale. Rifare la società dopo il Covid-19”, che verrà trattato a Narni a partire dal pomeriggio del 14 fino a venerdì 16 nel Festival della Sociologia 2020.