È morta pacificamente e inaspettatamente, per cause naturali, Mary Jo Deegan (1946-2024) guardando i boschi appena fuori dal suo cottage sul lago Michigan, lasciando i suoi adorabili amici a quattro zampe e un vuoto incolmabile per il suo compagno di una vita, Michael Ray Hill, che mi ha comunicato la sua scomparsa.
Nata a Chicago nel 1946, conseguì il Master in sociologia presso la Western Michigan University (1971) e il dottorato di ricerca presso l’Università di Chicago (1975).  I suoi mentori furono tra gli altri Erving Goffman, Irving Louis Horowitz, Morris Janowitz, Victor Lidz, Cora Bagley Marrett, Talcott Parsons. Dopo avere insegnato all’Università del Nebraska-Lincoln per quarant’anni, nel 2015 Deegan fu nominata professoressa Emerita di Sociologia.
Teorica femminista incrollabile ed egualitaria, Deegan divenne un’autorità sulla Hull-House, la sociologia di Chicago, esperta e studiosa eccezionale della storia delle donne: fu interprete di Edith Abbott, Jane Addams, W.E.B. DuBois, Annie Marion MacLean, Harriet Martineau, George Herbert Mead, Robert Park, Elsie Clews Parsons, Ellen Gates Starr, Jessie Taft, Amos Griswold Warner, Fannie Barrier Williams e di tanti altri sociologi. Ha ricevuto premi per il suo lavoro dalle sezioni di Storia della Sociologia e di Pace, Guerra e Conflitto sociale dell’American Sociological Association.  
Dopo un brutto incidente invalidante, Deegan si dedicò alla sociologia medica e agli studi sulla disabilità, non tralasciando mai i suoi studi di fenomenologia, teoria sociale, interazionismo simbolico.
Meglio conosciuta per il suo studio innovativo sulla sociologa Jane Addams. Deegan si è occupata anche di pensatori e pensatrici afroamericani: il suo volume su Fannie Barrier Williams ne è un esempio tra gli altri.  I suoi scritti, presenti nelle biblioteche di tutto il mondo, e i suoi progetti, in attesa di attenzione postuma, le assicurano un posto nella memoria, nel presente e nel futuro della storia del pensiero sociologico.

Giusy Cersosimo