L’agricoltura sociale tra nuove e vecchie pratiche di lavoro sociale, prospettive teoriche e innovazioni di policy
L’agricoltura sociale è oggi considerata come un’area di potenziale innovazione, sebbene le prime realtà in Europa possano esser fatte risalire già all’inizio dell’Ottocento. Ricordiamo alcuni esempi emblematici: la comunità rurale di Gheel in Belgio, la colonia agricola di Ferrand in Francia e il ritiro di York nel Regno Unito. Possiamo, invece, rintracciare le prime esperienze organizzate e riconoscibili di agricoltura sociale nel nostro paese, negli anni settanta del secolo scorso, all’interno del mondo delle cooperative sociali. Sono gli anni in cui nascono molte comunità di recupero per tossicodipendenti e altre esperienze riconducibili al campo della salute mentale, in cui il connubio tra lavoro agricolo manuale e percorso riabilitativo sembra funzionare. In questa storia si innestano le politiche pubbliche, che germogliano all’interno del settore delle politiche agricole. In Italia, la Legge 141/2015 fa un grande sforzo per delineare il campo di azione dell’agricoltura sociale, facendola rientrare tra le possibili declinazioni della multifunzionalità delle aziende agricole. Tre sono i livelli di interesse della call. Il primo fa riferimento alla collaborazione tra settori (pubblico, privato sociale e privato) e tra professioni (agricoltori, operatori dei servizi sociali, educativi e sanitari) e alle ricadute sul sistema di welfare in generale e su quello della cura in particolare; il secondo si riferisce agli strumenti e alle pratiche di lavoro adottate, riservando particolare attenzione alla personalizzazione degli interventi e alla loro flessibilità in funzione delle domande espresse dalle persone supportate; il terzo, infine, intende far luce sulle prospettive di inserimento nel mercato del lavoro delle persone prese in carico nell’ambito di progetti ri-abilitativi, in considerazione dell’azione di orientamento al lavoro e apprendimento per giovani-adulti.
Deadline: I potenziali autori sono invitati a presentare entro il 25 settembre 2024 un abstract di circa 3000 battute. Se accettato, il contributo dovrà essere inviato in forma integrale entro il 20 gennaio 2025
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