PER UNA UNIVERSITÀ DI POSIZIONE Il ruolo delle accademie, dei saperi e degli intellettuali nella neoliberalizzazione
Il 4 e 5 Aprile 2025 a Napoli, presso le sedi dell’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa (ore 14,30, aula M, quinto piano, Corso Vittorio Emanuele, 292) e dell’Ex Asilo Filangieri (ore 9.30 Vico Giuseppe Maffei, 4) si terrà il secondo convegno del network di Sociologia di Posizione. In un celebre saggio del 2013 Stuart Hall e Alan O’ Shea, in un’ottica critica neo-gramsciana, parlarono del “common-sense neoliberalism” che, a partire dall’esperienza britannica di Margaret Thatcher, si era progressivamente diffuso su scala globale, modificando non solo la sfera prettamente politica delle società contemporanee, ma anche la quotidianità del vivere civile. Attraverso un nuovo senso comune, il neoliberalismo ha realizzato una nuova egemonia che di fatto ha prodotto un cambio di paradigma degli assetti sociali classici delle democrazie, ridefinendo i rapporti tra sfera istituzionale, attori sociali e rappresentazioni sociali. Uno dei punti più controversi e spesso più trascurati di questa grande trasformazione è sicuramente il legame tra la dimensione del sapere e la sfera politica. Su questo versante il progetto neoliberale ha fortemente condizionato l’attività intellettuale per piegarla ai propri fini, contenendo le sue capacità critiche. Da un lato, il nuovo assetto neoliberale ha ridefinito le funzioni fondamentali delle istituzioni culturali e accademiche, subordinandole alle logiche di produzione capitalistiche e controllandole per mezzo di dispositivi di valutazione pensati solo in termini di performance ed efficienza. Dall’altro, il ruolo sociale dell’intellettuale è stato depotenziato nella sua capacità critica e di intervento sulla società, subendo un processo di marginalizzazione e una condizione di “esilio interno”. Le Università neoliberali, ridotte a luogo di trasferimento di competenze tecniche e a luoghi di trasmissione di competenze tecniche, immediatamente spendibili nel mondo delle professioni, rischiano di derogare alla propria missione originari.
Deadline: 30 gennaio 2025
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