Quale rapporto ha la società contemporanea con la definizione del confine, sia esso dell’agire, e dunque della relazione all’altro come confine al me, sia del confine in termini territoriali? Sicuramente è un Giano bifronte: due volti di una realtà in cambiamento l’una che guarda il passato e l’altra che apre ad un futuro ignoto. Indagare la relazione che la società contemporanea ha con il limite offre una chiave di lettura cruciale dei fenomeni sociali, ne svela la relazione con cui si misura lo spazio di azione ma ne svela anche il criterio fondamentale di percezione dell’alterità.
La natura innovativa di questo lavoro risiede nel tentativo di attraversare il concetto di limite e confine in maniera trasversale, intaccandolo in termini disciplinari, ma anche in termini geografici, identitari e simbolici, andandone a indagare anche la peculiarità metodologica, che si presenta intrinsecamente qualitativa. Quindi è un concetto che non ha ancora del tutto assunto centralità nell’osservazione sociologica, ma invece dovrebbe in quanto aprirebbe lo scenario d’analisi a prospettive nuove e dunque potenzialmente capaci di rinnovare “l’immaginazione sociologica” intorno a temi centrali della disciplina.