L’infrastrutturazione sociale e le strategie di rivitalizzazione delle capacità protettive e promozionali delle “comunità” sono sempre più al centro delle riflessioni sulle pratiche e sulle architetture locali del welfare. Anche nel dibattito sul contrasto alla povertà educativa si è fatta strada una strategia d’intervento, quella della “comunità educante”, che vede nel contesto comunitario e nella collaborazione tra attori con competenze diverse i perimetri e i mezzi prediletti per favorire l’inclusione socio-educativa dei minori.
Valutare l’impatto di queste iniziative si costituisce come un’operazione complessa. In ciascun contesto, infatti, gli attori devono cercare la migliore combinazione delle risorse e delle competenze disponibili per rispondere alle specificità dei bisogni di un determinato contesto. Questa collaborazione non potrà che essere animata da una visione trasformativa capace di mediare e valorizzare i differenti obbiettivi, risorse, culture organizzative di cui ciascun partecipante è portatore. Attraverso la valutazione si dovrà comprendere dunque non solo se queste configurazioni locali di comunità educante siano efficaci, ma anche se le infrastrutture sociali così faticosamente costruite saranno sostenibili e capaci quindi di dare continuità all’azione comunitaria.
In questa prospettiva, il volume sviluppa e applica una proposta innovativa d’analisi e valutazione dell’impatto di strategie in cui il concetto di comunità educante riveste il ruolo sia di modello organizzativo che di obbiettivo finale “da costruire”. Lo studio di caso multiplo valutativo proposto delinea un disegno di ricerca misto che combina varie tecniche per analizzare sia le caratteristiche “strutturali” (es. le reti partenariali) che quelle “processuali” (la visione progettuale, l’esperienza d’implementazione, etc.), che sostanziano queste progettualità trasformative.