Collana: La tradizione sociologica
Comitato scientifico: Raffaele Rauty (direttore), Annarita Calabrò, Alessandro Cavalli, Enzo Campelli, Giuseppina Cersosimo, Vanni Codeluppi, Paola Di Nicola, Giolo Fele.
Annie Marion MacLean (1866-1934), sociologa canadese, americana per scelta, contribuì allo sviluppo della sociologia. A lungo collaboratrice dell’American Journal of Sociology, fu autrice di una serie pressoché unica di ricerche sul lavoro, in particolare sull’attività di donne e minori (tra queste Two weeks in a Department Store, 1899; Wage Earnings Women, 1910; Women Workers and Society, 1916), utilizzando vari metodi, tra i quali l’approccio etnografico, in un lavoro di contatto e gestione dei dati, anche quantitativi, accentuando l’efficacia dei metodi di analisi. A questo unì continuità ed efficacia nell’insegnamento per corrispondenza di varie discipline sociologiche nell’Università di Chicago.
Devastata sul piano personale da una artrite che la immobilizzò ancora giovane, ne realizzò una narrazione che anticipò il percorso nel quale gli individui hanno descritto il proprio disagio (Cheero!, 1918), in un impegno pari alla continuità della sua attenzione per i processi migratori, nella critica di ogni loro stereotipizzazione e chiusura (Modern America, 1925). Nessuno di questi eccezionali contributi, e neanche la sua collaborazione positiva e continua con Albion Small e Charles Henderson, le valse un riconoscimento accademico, nella ferrea segregazione attiva verso le donne da parte del Dipartimento di Sociologia dell’Università di Chicago, espressione di una sociologia che prima di scegliere il suo percorso scelse il rifiuto di un genere.